lunedì 3 novembre 2008

SULL'ANACHIA: DISCORSO TRA TIZIO E CAIO (SECONDO TEMPO)


TIZIO: Insomma questa tua idea che l'uomo possa costruire e vivere in una civilta' fondata solo sulla regola del non fare a gli altri quello che non vuoi che sia fatto a te stesso e' decisamente naive. Sembra che tu pensi che l'uomo sia sempre buono, ma non e' cosi': ci sono persone che le regole non le seguono, gli stessi che non seguono le regole nella democrazia rappresentativa non le seguiranno neanche in anarchia. L'uomo e' egoista in fondo, la violenza e' un carattere intrinseco della natura umana. E non puoi neanche venirmi a dire che l'educazione puo' cambiare tutto perche' anche adesso abbiamo tutto sommato una educazione che ci insegna a non fare del male ma ci sono persone che lo fanno lo stesso. Come me lo spieghi?
CAIO: Beh innanzi tutto partiamo con lo sfatare alcuni miti. La nostra educazione ovunque avvenga non ci insegna che la violenza e' un male, anzi. la nostra educazione ci insegna che la violenza e' necessaria anche se dolorosa, tanto e' vero che la guerra e' un mezzo che noi consideriamo lecito, cosi' come consideriamo lecita la violenza della polizia, la violenza contro i violenti, la violenza per fare rispettare le regole.
TIZIO: si ma solo per giuste cause, non insegnamo ai nostri bambini che possono usare violenza quando vogliono, anzi gli insegnamo che non lo devono fare.
CAIO: "giuste cause"..cos'e' una giusta causa scusa?
TIZIO: una giusta cause e' quando io devo usare la violenza per difendere qualcun altro, degli innocenti, una giusta causa e' quando uso la violenza per prevenire un male maggiore.
CAIO: un male maggiore. Vuoi dire che la dittatura di Saddam Hussein era un male maggiore dei 130.000 ragazzini americani di 20 anni morti nella guerra in Iraq e del circa 1000000 di civili iracheni morti dall'inizio del conflitto?? Saddam non ne aveva uccisi cosi' tanti in tutto il suo periodo da dittatore del'Iraq, neanche se conti la guerra in Kuwait.
TIZIO: si ma avrebbe potuto ucciderne degli altri se non lo fermavano, altri ancora e superare questo numero.
CAIO: Ok quindi il male maggiore e' un male ipotetico. Io uso la violenza oggi per scongiurare un ipotetico male maggiore domani.
TIZIO: Si, un male che potrebbe essere molto peggio.
CAIO: quindi io adesso per valutare se la mia violenza era giusta faccio il paragone con qualcosa che non e' successo, non succedera' mai, ma sarebbe potuto succedere?? scusa ma questa idea di violenza giusta non mi convonce molto. Partiamo ancora dall'inizio va bene? Se la violenza e' necessaria per una cause giusta dobbiamo cercare di definire giusto in modo universale. Cosa e' giusto?
TIZIO: giusto e' qualcosa che non fa male a nessuno, che accontenta tutti.
CAIO: ma allora anche tu sei un utopista! cos'e' che non fa male nessuno? esiste una singola cosa al mondo che non faccia del male a qualcuno? tu dicevi prima che siamo tutti diversi, allora tutti abbiamo desideri diversi, come fai a trovare qualche cosa che va bene a tutti??
TIZIO: mhn..ok allora giusto e' qualcosa che va bene alla maggior parte della gente, giusto e' cio' che la maggioranza vuole.
CAIO: allora era giusto il nazismo? perche' ai tempi in Italia e Germania nazismo e fascismo andavano bene alla maggior parte della popolazione, la maggioranza stava bene con quei regimi, era solo una pccola minoranza all'inizio che non era d'accordo.
TIZIO: Insomma non capisco dove vuoi arrivare..allora secondo te non esiste niente di giusto nel mondo? non esiste la giustizia??
CAIO: Beh, mettiamola cosi', giusto e' cio' che noi vogliamo sia giusto. Giusto e' relativo, per me e' giusta una cosa, per te e' giusta un'atra cosa. Per me e' giusto ucciderti se tu hai ucciso, per qualcun altro e' giusto chiuderti in una cella per tutta la vita se tu hai ucciso, per qualcun altro ancora dipende da perche' hai ucciso. Ogni singola persona ha il suo giusto ed il suo sbagliato, quindi non esiste la giusta ragione, come dicevi tu prima.
L'unico metro di giudizio, l'unico valore universale e' la reciprocita'. Giusto e' quello che e' giusto per me, ed io devo considerarlo giusto anche per gli altri. Se non faccio a te quello che non voglio tu faccia a me, allora il giusto rimane un concetto relativo, ma la sua relativita' lo rende universale. Questa e' la giustizia dell'anarchia.
TIZIO: si ma latua giustizia relativa non mi sembra che posso avere alcun effetto sul discoroso della violenza necessaria. Anzi, proprio perche' tutti hanno una idea diversa di giustizia c'e' anche chi non ce l'ha proprio. Come mi spieghi la violenza senza ragione, la violenza del piu' forte sul piu' debole?? La tua anarchia come spiega il nazismo, le pulizie etniche,i campi di concentramento???
CAIO: mhm..credo che tu stia facendo la domanda sbagliata. Io non ti sto offrendo una spiegazione per i mali del mondo, e tanto meno una soluzione certa per questi mali. Io non penso che con l'anarchia questi mali spariscano, anzi. Sono assolutamente convinto che la violenza sia una parte intrinseca dell'uomo, cosi' come lo e' il conflitto. Solo che il fatto che siano naturali non significa che debbano essere necessari o ineludibili.
TIZIO: Insomma la tua anarchia cosa offre in alternativa?
CAIO: Niente. L'anarchia e' l'alternativa. Una alternativa accessibile a tutti, una alternativa che tutti hanno sempre, che rende la violenza inutile. La soluzione per la violenza e' l'alternativa alla violenza. Se io ho sempre una alternativa la violenza diventa solo una possibilile soluzione, non l'unica.
TIZIO: Tu stai facendo un discorso generale, parliamo di fatti, di cose concrete, perche' altrimenti non ci capiamo. Per esempio: come fermare la guerra in Iraq, o il genocidio del Rwanda, o il conflitto Israelo-Palestinese senza l'uso legittomo della violenza?
CAIO: ti rispondo con una domanda anche io allora. Cosa hai fatto fino ad ora per risolverlo?
TIZIO: beh si e' fatto di tutto, si e' tentato con la mediazione, con il dialogo, con gli accordi di pace, con le minacce, con gli embarghi ma non e' servito a niente, allora si cerca di farlo con la violenza, legittima e necessaria.
CAIO: no, non hai capito la domanda..cosa HAI FATTO TU per risolverli?
TIZIO: Beh, che vuoi dire. Io niente, ma che potevo fare??, mica posso fermarli io dall'ammazzarsi! Io sono solo io, non posso mica fermare gli eserciti da solo.
CAIO: Appunto. Allora ti dico che tu non sei solo. Durante la guerra in Iraq piu' di due milioni di persone nella sola Italia e Spagna erano contrarie alla guerra. Gli USA hanno mandato a fare la guerra circa 160000 soldati. Cosa sarebbe successo se tutte le persone sulla faccia della terra che erano contrarie alla guerra fossero andate a Bagdad il giorno della scadenza dell'ultimatum??
Cosa succederebbe se invece di aspettare che qualcun altro risolva il problema tutti quelli che vogliono fermare qualcosa non ci vanno di persona?? cosa sarebbe successo se 20 milioni di persone, che non sono niente nel globo, si fossero riversate nel Rwanda di 10 milioni di abitanti durante il genocidio??
L'alternativa alla violenza, e' molto semplice, e' la stessa alternativa alla democrazia rappresentativa. E' l'autodecisione.