lunedì 19 aprile 2010

Delirio da Crisis Mapper

Poco tempo fa ho scritto un saggio per l‘Universita’, per un corso in assistenza umanitaria, che uno dei problemi piu’ grossi che la comunita’ internazionale si trova ad affontare oggi e’ quello della distanza dalle comunita’ che si intende aiutare.

In questo contesto poco dopo ho inserito il concetto dello spazio degli invisibili, un concetto che si rifa’ alla relazione tra urbanistica ed organizzazione degli spazi, nello specifico riferito ai campi profughi.

Poco dopo, in un corso in Medio oriente mi sono incimentata ad analizzare, del tutto per caso, le rivolte in Iran a seguito delle elezioni del presidente. In questo saggio di ricerca per la prima volta mi sono trovata nella situazione in cui la miei piu’ complete fonti di informazione erano blogs, twitter, facebook e you tube. Il principio di per se mi ha lasciato da prima sconcertata: da studente datata, cresciuta in un sistema tradizionale e abbastanza rigido come quello italiano, non mi piaceva l’idea di usare mezzi di informazione cosi’ poco ortodossi, e temevo per la credibilita’ della mia ricerca.

Il semestre dopo pero’, ancora una volta mi trovo a scrivere un saggio di ricerca su Al Qaeda e di fatto devo fare affidamento sulle comunicazioni internet dell’organizzazione per ricorstruirne la struttura informativa. La mia ricerca partiva da un conferenza a Columbia dove Leoluca Orlando, ex sindaco di Parlemo, parlava del concetto di identita’ distorta usato dalla Mafia per rifarsi a concetti propri dell’identita’ siciliana e proporre una identita’ compatibile e cucita sopra i valori originali, in questo modo riempiti di nuovi contenuti (ad esempio il valore dell’onore, della famiglia, etc). Il mio punto era trovare quali di questi valori Al Qaeda utilizzasse per rifarsi ad una commune identita’ musulmana.

Prima ancora di questo saggio, una delle mie prima ricerche fu sull’identita’ palestinese e quella israeliana e le relazioni tra questi due valori espresse nella dinamica del conflitto. Il mio argomento qui era quello che il conflitto israelo-palestinese non poteva essere affrontato senza dare l’adeguata importanza al discorso identitario, che di per se si radica in una trappola storica dove la vera posta in gioco e’ una definizione di se stessi nata con il conflitto stesso che quindi si radica nella sua struttaura piu’ intima.

Oggi leggendo “New Technologies In emergencies and conflicts” pubblicato dalla United Nations Foundations, scritto da Coyle Diane and Patrick Meier, ho cominciato a riflettere su cosa mi stava portando ad interessarmi cosi’ tanto di questa cosa del crisis mapping e delle nuove tecnologie applicate alle emergenze.

Molto di quello su cui ho lavorato in questi due anni in verita’ sta prendendo forma: dal costruttivismo, all’interesse per l’identita’, all’importanza dell’individuo, al mio tentativo di trovare una implementazione al concetto di Protection che sia non piu’ rights-based, ma person-based, alla distorsione di valori per scopi propagandistici, alla intersezione con la costruzione dell’identita’ e della lotta per l’identita’ con il conflitto. E su questa base si passa al livello superiore della espressione politica, il potere dei media e della comunicazione, l’impulso a scappare delle reti di controllo informatico ed il loro valore politico e sociale. Ed infine lo spazio. Lo spazio come espressione fisica e come luogo della riorganizazzione sociale, lo spazio che diventa spazio identitario di esclusione ed inclusione da una identita’. Ma lo spazio anche come link tra la a-spazialita’ della rete e la localizzaione degli attori che interagiscono nella rete, cosi come la localizzazione degli effetti che queste interazioni producono.

In questo persorso mentale le potenzialita’ che le nuove tecnologie hanno ed il loro impatto sulle emergenze umanitarie e’ fortemente radicato in tre concetti fondamentali:

- l’identita’ come variabile principale da tenere in considerazione in una qualsiasi valutazione del come, dove quando, cosa e perche’ (individuo e comunita’ sopra una statica definizione di diritti)

- l’accesso bi-direzionale, inteso come accesso alle informazioni ma anche l’accesso ad essere fonte di informazioni

- lo spazio, come parte fondamentale della dinamica in contesto umanitario che deve essere tenuto in considerazione in termini di percorsi individuabili e come espressione visiva di trend che possono essere in questo modo utilizzati o influenzati. Ma anche lo spazio che di per se e’ parte integrante delle emergenze umanitarie come contesto spaziale e temporale di interazione e come urbanistica politica della organizzazione sociale.

Questi tre concetti sono intersecati uno con l’altro in una dinamica elestica, dove I posibili risultati possono essere influenzati enormemente dallo sviluppo del concetto di crisis mapping applicato a crowdsourcing tools e da tutte le tecnologie di comunicazione a basso costo che stanno emergendo. Questo mi esalta, il vedere una quantita’ di possibili strade che si aprono su scenari potenzialmente infiniti!

Mille altre idee stanno emergendo 

domenica 4 aprile 2010

SWIFT RIVER e USHAHIDI: UNA RIVOLUZIONE POLITICA


Ushahidi e' solo un programma. Un semplice, open source programma informatico. Fino a pochi mesi fa qualsiasi cosa legata con l'informatica era per me astrusa, complicata, fondamentalmente stupida e frustrante. Per me il Pc e' sempre stato un mezzo necessario, indispensabile ormai, utile alle volta, ma mai particolarmete interessante in se per se. Quello che mi interessava era il sapere a cui potevo accedere tramite il mezzo.
Oggi il computer e' per me il mezzo attraverso il quale la nuova rivoluzione politica sta iniziando. La nuovo rivoluzione politica si chiama Ushahidi ed e' destinato a cambiare le cose.
Ma cominciamo dall'inizio. All'inizio c'erano 5 individui e le elezioni in Kenya del 2008. Dopo le elezioni nel paese scoppia il caos e questi cinque individui, che sono tutti programmatori, decidono di creare una piattaforma online dove chiunque puo' mandare con un SMS dal suo telefonino informazioni su cosa sta succedendo intorno a lui. Non solo, la piattaforma puo' anche prendere informazioni da twetter, facebook, you tube. In aggiunta, sulla piattaforma vengono anche riportate le informazioni provenienti da giornalisti nei media locali ed internazionali. Tutte queste informazioni pero' appaioni su una mappa; ogni singolo evento viene mappato sulla cartina dell Kenya, fornendo un risultato molto semplice ed a tempo stesso rivoluzioniario: la mappatura di quanto avvenuto in Kenya in quesi mesi, il tutto categorizzato, geo-localizzato e inserito in una linea temporale coerente.
Ushahidi da allora e' cresciuto ed ha girato il mondo. Da li e arrivato in India, the US, Gaza, etc: essendo open source ogni persona o gruppo che vuole puo' creare la propria piattaforma Ushahidi e modificarla a suo piacimento.
Non solo. Ushahidi rivoluziona in immediato il normale flusso di informazioni in situazioni di emergenza o di crisi: non piu' giornalisti che osservano e pubblico che guarda, con la massa degli reali testimoni relegata nel suo roulo di vittima passiva dell'intero flusso di informazioni. Con Ushahidi la voce dei testimoni, delle vittime e della gente, trova la sua strada ed esce allo scoperto incontrollabile. L'informazione, fulcro del potere dei nostri giorni e delle nostre democrazie, viene in qualche modo svincolata dal suo normasle flusso di transito e diventa strumento di potere delle masse.
E poi e' arrivato il figliol prodigo: Swift River. perche' con Ushahidi il vero problema diventa evidente. Quando l'informazione e tanta, diventa facilmente troppa, e in un mare di informazioni ci si perde. Come con Internet, qualsiasi cosa cerchi puoi trovare tutto ed il contrario di tutto, e ancora non capire chi devi ascoltare. Ed e' qui che entra in gioco il nostro nuovo gioco. Swift River e' un semplice filtro: tu immetti le informazioni, ancora una volta da Twitter, SMS, facebook, news feeds, e-mail, e Swift filtra. ma non solo: Swift e' come un bambino piccolo, bisogna insegnarli come fare, ma una volta che impara, non se lo scorda piu'. Quello che succede e' semplice. Innanzi tutto tu puoi per prima cosa vedere quali informazioni vengono riportate da piu' fonti e quindi confermate; queste fonti in qualche modo condividono ora un grado di credibilita'. E questa credibilita' viene indicata con un punteggio da 1 a 100. Non solo, tu puoi cominciare ad eleborare delle categorie sotto le quali vedere e categorizzare l'importanza delle informazioni, e quindi puoi "Taggare" ogni informazione con una categoria. Il sistema impara le categorie, il punteggio di credibilita' e comincia fare dei calcoli con i suoi algoritmi per riconoscere queste categorie automaticamente dalle parole contenute nel messaggio. Oltre a questo, il sistema consente di evidenziare quali sono le fonti piu' autorevoli, senza che tu debba necessarimente sapere chi esattamente sono queste fonti. Questa e' la vera rivoluzione: se il numero di cellulare 2345XXXX manda ripetutamente dei messaggi che non vengono mai confermati da nessuna altra fonte allora avra' uno score medio. Se lo stesso numero manda SMS che vengono sempre, anche a posteriori, confermati da altre fonti, allora questo numero avra' un grado di credibilita' piu' alto. Se lo steso numero mi manda SMS che si rivelano sempre falsi, allora avra' uno score a 0. Questo significa che potenzialmente l'individuo X puo' avere molta piu' credibilita' del giornale nazionale gestito dal governo. Questo sistema crea una rete di fonti di informazione credibili che si autoalimenta ed espande con l'ampliarsi del flusso di informazioni e che potenzialmente diventa la fonte primaria di informazioni vitali. In un contesto di emergenza, dove tutte le informazioni sono vitali e dove la gestione di queste informazioni e' uno dei problemi piu' grandi, Swift River ed Ushahidi sono il futuro. Ma l'intero progetto Ushahidi ha potenzialita' ben al di fuori delle emergenze e delle crisi: Ushahidi e Swift River sono l'anarchia organizzata di cui vaneggio da tempo, l'ordine senza polizia, lo stato senza il governo: e' una nuova rivoluzione politica dove la posta in gioco e' il controllo delle fonti di informazione, da sempre nelle mani di pochi.

La e-Revolution e' cominciata! (Arrivera' mai in Italia? bah)