venerdì 28 marzo 2008

SULL'ANARCHIA: DISCORSO TRA TIZIO E CAIO


TIZIO: come ti definisci politicamente?

CAIO: Ora, se proprio mi si deve dare una definizione, cosa per cui non spasimo, gradirei si partisse dall’inizio. E dall’inizio io sono anarchico. Punto. Se definizione deve essere, allora che sia anarchico.

TIZIO: Allora sei uno che insegue una utopia!!?

CAIO: Una utopia? Ma cos’è una utopia?

TIZIO: una utopia è qualcosa che è impossibile da realizzare.

CAIO: Impossibile da realizzare.
Ora, cerchiamo di nuovo di cominciare dall’inizio. Tutto ciò che non è mai stato fatto era, per chi lo ha pensato la prima volta, una utopia. Non era forse una utopia per Nelson Mandela parlare di fine dell’Apartheid in Sud Africa? Non era forse una utopia parlare di diritti dei neri durante l’epoca dello schiavismo? Non era utopia parlare di libertà, eguaglianza e fraternità in un mondo dove esistevano solo le monarchie? E non era una utopia quella di far si che l’uomo potesse volare?

Tutto ciò che è stato inventato, cambiato, creato nel mondo, in principio era una utopia. Per il semplice fatto che una utopia non è altro che un sogno. E allora, se proprio devo avere una inclinazione politica, io voglio puntare in alto, voglio puntare là dove nessuno è mai arrivato, voglio puntare al sogno.

E il mio sogno è l’anarchia.

TIZIO: Ma allora vuoi il caos?

CAIO: mhm..no. Ma partiamo dall’inizio. Cos’è il caos?

TIZIO: il caos è totale assenza di controllo, se tutti fanno quello che vogliono, allora è il caos, ti possono uccidere, vige la regola del più forte, come nella giungla. L’anarchia è la giungla. Il governo garantisce la vita civile e le libertà individuali.

CAIO: Allora vuoi dire che adesso, che non c’è anarchia, che c’è l’ordine, come lo chiami tu, non c’è caos? Che ora non vive la regola del più forte??? Che con tutti i nostri controlli noi siamo ora in grado di garantire la vita? E a chi?..vogliamo chiedere ai bambini dell’Afghanistan?, a quelli dell’Iraq?, ma anche solo a quelli che hanno avuto la sfortuna di nascere nel continente africano??

Che ordine garantiscono le tue regole?

TIZIO: si ma se è già così adesso, immagina come sarebbe con la tua anarchia!!

CAIO: beh, allora innanzi tutto anarchia non vuol dire assenza di regole in assoluto. Anarchia vuol dire assenza di regole coercitive esterne…questo vuol dire che la presenza di regole interiori, regole interne agli individui stessi, è perfettamente compatibile con l’anarchia. Io voglio un' anarchia, dove le regole non sono imposte coercitivamente da un’autorità esterna, ma le uniche regole valide sono quelle dell’individuo stesso.

TIZIO: ma noi siamo tutti diversi, allora ogni uno avrà le sue regole.

CAIO: vero. Ma vuoi dire che non esistono regole che valgono sempre? Ribaltiamo la domanda.. tu non uccidi perché è vietato dalla legge, o perché pensi che sia ingiusto? Tu non rubi perché hai paura della pena a cui ti potrebbero condannare, o perché sai che se ti facessero la stessa cosa non ti piacerebbe?..non è forse una regola che vale per tutti quella del “non fare agli altri quello che non vuoi gli altri facciano a te”?

TIZIO: si ma questo è relativo, e se qualcuno non rispetta la regola?

CAIO: hai ragione, ma ti ribalto la domanda di nuovo, adesso cosa fai se qualcuno non rispetta le regole, o meglio, il sistema di controllo dello stato, o del governo, garantisce il rispetto delle regole da parte di tutti?

TIZIO: beh, in parte si.

CAIO: davvero?, allora vuol dire che non ci sono assassini, non ci sono ladri, non ci sono persone che violano le regole ora?

TIZIO: certo che ci sono, ma abbiamo la polizia, i tribunali, le carceri per costringere queste persone a seguirle.

CAIO: no, abbiamo questi istituti proprio perché non siamo riusciti a far si che queste persone seguissero delle regole. Agli effetti è il contrario, noi abbiamo un apparato di controllo proprio perché non siamo in grado di controllare, proprio perché ci serve qualcosa che isoli e allontani chi viola le regole, non perché siamo in grado di impedirglielo prima. Tanto è vero che non è raro che chi abbia violato le regole una volta poi le violi ancora. E aggiungo, quante di queste persone hanno davvero avuto la libertà di sciegliere? Tu prima dicevi che lo stato ed il governo garantiscono le liberta individuali, ma non sono d’accordo: che libertà ho io di eleggere chi mi rappresenti se poi i miei rappresentanti di fatto fanno quello che gli pare? Che libertà individuali ha una ragazzo nato a Napoli, al quartiere Brancaccio, di sciegliere? Che libertà ha uno straniero che arriva in italia per scappare alla guerra di rifarsi una vita in modo onesto se non gli si concede neanche il diritto di residenza, di lavoro, di voto? Che diritto hai tu di sciegliere davvero le leggi che regolano la tua vita?

I diritti garantiti dallo stato sono sempre e comunque i diritti del più forte, delle categorie più forti di altre, a partire dalla gente comune per diventare ancora più evidente nelle scale alte. Che libertà hai tu di decidere davvero sulla tua pensione, sull’educazione dei tuoi figli, sulla ripartizione del surplus che tu contribuisci a creare con il tuo lavoro per il tuo datore di lavoro?

Davvero tu ti senti di avere più libertà grazie allo stato?

TIZIO: mhm..beh, comunque niente garantisce che con l’anarchia questa situazione migliori, o non sia peggiore!

CAIO: beh, su questo hai ragione, ma se niente te lo garantisce è anche vero che niente ti garantisce il contrario. Ovvero, sei d’accordo con me che lo stato in cui viviamo adesso, e non intendo solo il nostro, intendo il sistema statale o di governo che bene o male vige nel mondo, il sistema democratico rappresentativo, quello che noi definiamo come il migliore, in base al quale abbiamo disegnato la mappa dei diritti umani che ci devono essere garantiti, non funziona poi così bene?

TIZIO: beh, ci sono delle falle, ma niente è perfetto, è sicuramente il sistema che garantisce le maggiori libertà tra tutti quelli che ci sono stati nella storia dell’umanità.

CAIO: perfetto, allora diciamo che è quello migliore tra quelli che ci sono stati. Ma perché dovrebbe essere il migliore anche di quelli che non ci sono stati? Voglio dire, tutti i sistemi politici si sono evoluti, dal feudalesimo, alle monarchie, alle monarchie parlamentari, alle repubbliche. L'uomo ha sempre trovato il modo di migliorare ciò che aveva già fatto, perché allora avere la presunzione di aver trovato il sistema migliore? Perché non potrebbe esserci qualcosa di meglio di questo?? O ancora, perché non provare??

TIZIO: mhm..ma come fai a provare l’anarchia??

CAIO: beh, cominciando da te. Cominciando dal tuo piccolo, dalla tua mente. Ecco comincia dalla tua mente, comincia dalle regole che tu ti sei imposto perché una autorità esterna ti ha insegnato che quelle sono le regole da seguire..sposarsi, avere dei figli, un lavoro, una macchina, una lavatrice, un telefonino, jeans alla moda, andare a votare anche se pensi che non serva a niente, guardare la tv, avere una bella casa, un giardino,...

TIZIO: Cosa vuoi dire?

CAIO: Voglio dire che il mondo di certezze che l’esistenza di un governo ti da è solo apparente, è solo funzionale a che tu continui a perpetrare un sistema di oppressione coercitiva che ti mantenga sempre in uno stato di inferiorità, facendoti credere che quello è il migliore a cui puoi aspirare. Facendoti essere talmente preoccupato di avere, di esprimere la tua libertà di comprare, come se fosse l’unica che ti serve, e facendoti dimenticare le altre, quelle che non vogliono che tu abbia. E tutto questo si attua grazie ad una coercizione mascherata da CULTURA, una coercizione talmente bene orchestrata che tu stesso non te ne accorgi. Le libertà che tu ti senti garantite sono le tue catene, perché non esistono, sono libertà apparenti che consentono a chi controlla davvero di tenerti buono ed occupato. Di continuare a decidere per te, di influenzarti e controllare il tuo potenziale, cosicchè tu non possa vedere ciò che avviene alle tue spalle.

L’anarchia è abbattere questo sistema, è partire dall’anarchia nella tua mente, assenza di regole imposte dall’esterno, qualsiasi esse siano, tornare a noi, tornare a pensare che decidere per se stessi è una utopia nella misura in cui una utopia è un sogno che aspetta di essere realizzato.

TIZIO: mhm..ci penserò..ma credo che la tua utopia sia solo una cosa impossibile..

CAIO: qualcuno disse che non esiste niente di impossibile....